VMC e Covid-19: facciamo chiarezza

VMC e Covid-19: facciamo chiarezza

covid ventilazione meccanica

Sul tema del ruolo degli impianti di Ventilazione Meccanica Controllata nella diffusione della pandemia da SARS-CoV2-19 (coronavirus) c’è purtroppo molta confusione. Il contagio infatti può avvenire anche per inalazione di goccioline liquide prodotte da una persona infetta. Queste sono talmente piccole (nell’ordine delle decine di nanometri) da non risentire delle forze gravitazionali e restano pertanto in sospensione, formando il bio-aerosol.

Questa tipologia di diffusione è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ed è ritenuta effettiva solo su brevi distanze, nell’ordine di qualche metro in un ambiente chiuso. Per questo l’OMS evidenzia la necessità di ventilare gli ambienti chiusi.

Coronavirus e qualità dell’aria indoor: gli aspetti importanti della VMC

La qualità dell’aria indoor è forse l’aspetto più importante che un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) migliora: lo si sente e lo si respira. In questo difficile periodo di quarantena, con persone che vivono chiuse in casa per 24 ore al giorno, emerge ancora di più l’efficienza e l’affidabilità degli impianti di Ventilazione Meccanica Controllata, in grado di migliorare la qualità dell’aria e il comfort indoor.

La filosofia responsabile di Airplast per la massima qualità dell’aria

La filosofia impiantistica Airplast è ispirata all’elevata qualità dell’aria indoor: per questo motivo crediamo in impianti di pura VMC, dove la filtrazione gioca un ruolo fondamentale nel benessere dell’abitante.

In alcune tipologie di unità molto diffuse in Italia, definite macchine compatte, la VMC è integrata con una deumidificazione e/o integrazione. Questo comporta l’utilizzo di un ricircolo che vanifica quasi totalmente una delle funzioni fondamentali dell’impianto VMC.

Secondo AiCARR (Associazione italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione) in questo periodo di pandemia è opportuno aumentare la portata d’aria dell’impianto e soprattutto disabilitare il ricircolo sulle macchine dove quest’ultimo è presente. In questo modo l’aria respirata ed esausta non viene riutilizzata, ma espulsa dagli ambienti interni. L’impianto di Ventilazione Meccanica Controllata non va assolutamente spento: come precedentemente anticipato, la portata d’aria dell’impianto va aumentata (dove possibile) sugli impianti già esistenti.

Inoltre, un altro aspetto importante è il mantenimento dell’U.R. al di sopra del 40% perché bassi valori di umidità relativa seccano le mucose, riducendone la funzione di barriera ai virus. AiCARR pone attenzione alla tipologia degli scambiatori: i recuperatori rotativi vanno sempre arrestati per evitare una contaminazione dell’aria immessa, anche se questa tipologia di scambiatori non è particolarmente diffusa in Italia. Per lo stesso motivo va by-passata anche ogni altra tipologia di recuperatore entalpico.

Hai dubbi o domande sul tuo sistema di VMC legate al tema del coronavirus? Contattaci per maggiori informazioni, siamo a tua disposizione.